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Cronaca & Attualità

Rapallo, Cogoleto e oltre: rimborsi in arrivo per la tariffa di depurazione

L’approvazione di queste procedure per il rimborso della tariffa di depurazione rappresenta un passo avanti significativo per i cittadini del genovesato e del Tigullio, i quali potranno finalmente ottenere un riconoscimento per i pagamenti effettuati in assenza di un servizio adeguato

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Acqua del rubinetto - tariffa di depurazione
Acqua del rubinetto ( © Depositphotos)

Mercoledì scorso, durante il consiglio metropolitano, sono state presentate le modalità per il rimborso della tariffa di depurazione ai cittadini del genovesato e del Tigullio, ancora privi degli impianti necessari. Questo annuncio arriva dopo una lunga attesa e potrebbe finalmente portare sollievo alle tasche dei cittadini.

La decisione della Corte Suprema di Cassazione

La situazione dei rimborsi è stata sbloccata grazie all’intervento della Corte Suprema di Cassazione, che ha emesso un pronunciamento decisivo sul caso di Rapallo. Secondo i giudici, la tariffa può essere applicata solamente se il servizio di depurazione viene effettivamente erogato secondo gli standard di qualità previsti dalla normativa ambientale. Se tali standard non sono rispettati, non è giustificato l’addebito delle tariffe di depurazione.

I Comuni interessati e gli impianti obsoleti

La decisione di disciplinare il rimborso della tariffa di depurazione riguarda diversi Comuni della zona, i quali negli ultimi dieci anni hanno visto i propri impianti diventare obsoleti e fuori dagli standard richiesti. Tra questi Comuni figurano Cogoleto, Arenzano, Rapallo, Lavagna e Sestri Levante, ognuno con i propri impianti interessati da questa problematica.

La procedura in fase di approvazione

Il documento contenente le procedure per il rimborso sarà votato alla fine del mese, ma se verrà approvato senza modifiche, entrerà in vigore dal 30 aprile. Secondo quanto stabilito, gli aventi diritto potranno fare richiesta tramite il web, utilizzando SPID o carta d’identità elettronica, oppure recandosi direttamente agli sportelli del gestore. Sarà il gestore stesso a mettere a disposizione un portale dedicato e a informare gli utenti tramite comunicazioni sulle fatture o sul proprio sito web.

Modalità di rimborso per i clienti

Per i clienti con contratto attivo, verrà emessa una nota di credito a favore dell’utente per l’intero importo oggetto di rimborso. Tale importo sarà restituito attraverso le fatture successive, con un limite massimo di 60 rate mensili, pari a cinque anni. Se dopo questo periodo rimane un credito residuo, il gestore lo restituirà interamente nell’ultima bolletta utile. Nel caso in cui il contratto risulti cessato o vi sia una voltura, il rimborso sarà effettuato in un’unica soluzione.

Le perplessità dei sindaci

Tuttavia, alcuni sindaci presenti hanno espresso delle perplessità riguardo alla procedura. Gino Garibaldi di Cogorno ha criticato il fatto che sia l’utente a dover presentare richiesta, suggerendo che il processo di rimborso dovrebbe essere automatico per tutti coloro che hanno pagato. Paolo Bruzzone di Cogoleto ha invece evidenziato il peso per gli utenti nel dover dimostrare le fatture pagate negli ultimi dieci anni, sottolineando che il gestore ha già accesso a tali dati.

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